“EXIT. La via sottile della salvezza”
di Davide Cocozza
In un tempo che brucia, tra guerre, allevamenti intensivi e infanzie spezzate, anche un segnale diventa grido.
La lampada verde dell’uscita d’emergenza — oggetto funzionale e silenzioso — diventa qui icona sacra, poetica visiva, appello universale.
Pulcini, maiali, mucche, bambini, robot, tigri.
Ogni creatura corre verso quella soglia luminosa.
Non è solo la fuga. È la speranza.
Un confine tra il dentro che opprime e il fuori che forse libera.
Questi cartelli sono finestre sul dolore del nostro tempo:
– il pulcino maschio scartato, triturato in silenzio;
– la madre mucca privata del suo cucciolo;
– il maiale ingannato da un recinto senza cielo;
– il bambino che scappa da Gaza, stringendo forte la vita;
– il robot giocattolo, che corre accanto all’innocenza perduta.
L’exit è il varco che si apre tra il collasso e il risveglio.
È la soglia della compassione,
la via obbligata che resta quando tutto ha fallito:
la politica, la morale, la scienza senza etica.
L’uscita d’emergenza non è più solo un piano di sicurezza.
È il simbolo contemporaneo di un grido collettivo:
per gli animali che vogliono vivere,
per i bambini che vogliono crescere,
per la terra che vuole respirare.
In ogni cartello, la grafica diventa gesto artistico.
Il verde, colore della fuga e della speranza,
si fa mandala di salvezza in un mondo senza centro.
E mentre tutto crolla,
una gallina corre, una bambina fugge,
un giocattolo sogna la libertà.
Forse è proprio lì,
in quella corsa fragile e urgente,
che ci accorgiamo del vero senso dell’arte:
aprire porte dove non ci sono.
E dirci, ancora una volta:
salviamoli — per salvarci.
“EXIT. The Subtle Path to Salvation”
by Davide Cocozza
In a world on fire — between wars, factory farms, and stolen childhoods — even a sign can become a scream.
The familiar green emergency exit sign, once a silent tool, transforms here into a sacred icon, a visual poem, a universal plea.
Chicks, pigs, cows, children, robots, tigers.
Each creature runs toward that glowing threshold.
It’s not just escape — it’s hope.
A border between the oppressive inside and the maybe-free outside.
These signs are open wounds of our time:
– the male chick discarded, ground alive in silence;
– the cow mother deprived of her calf;
– the pig tricked by a world without sky;
– the child fleeing Gaza, holding life tightly;
– the toy robot, running beside lost innocence.
Exit is the passage between collapse and awakening.
It is the edge of compassion,
the last route when everything else has failed:
politics, morality, science without conscience.
The emergency exit is no longer a safety plan.
It becomes the contemporary icon of a collective cry:
for animals who want to live,
for children who want to grow,
for the Earth that wants to breathe.
In each sign, the graphic becomes artistic gesture.
The green, color of escape and hope,
turns into a mandala of salvation in a world without center.
And while everything falls apart,
a hen runs, a little girl flees,
a toy dreams of freedom.
Perhaps it is right there,
in that fragile and urgent motion,
that we grasp the true power of art:
to open doors where there are none.
And to remind us, once again:
save them — to save ourselves











EXIT
Serie di multipli artistici – cartelli-lampade a LED
Stampa e incisione su plexiglass, luce bianca – Edizione limitata
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