THE GAME IS A SERIOUS MATTER
Davide Cocozza e il gioco crudele della società
“La realtà è un gioco serio. E l’arte, spesso, è l’unico modo per svelarne le regole.”
Nella sua serie The Game is a Serious Matter, Davide Cocozza affronta alcune delle tematiche più controverse e complesse della contemporaneità: l’uso delle armi, il concetto di sacrificio nella tradizione cristiana e la vulnerabilità dell’essere umano. Lo fa attraverso un linguaggio pittorico intenso e raffinato, capace di alternare ironia e dramma, denuncia e introspezione, restituendo un’estetica che è al tempo stesso diretta, evocativa e profondamente umana.
La cultura delle armi: il gioco pericoloso del potere
Negli Stati Uniti, il diritto al possesso di armi è spesso difeso con la stessa passione riservata alle libertà fondamentali. Ma dove finisce la libertà e inizia la minaccia?
Nei lavori di Cocozza, l’arma diventa simbolo di una società che fatica a distinguere tra difesa e aggressione, tra sicurezza e ossessione. La sua rappresentazione pittorica non è un attacco diretto, bensì una riflessione visiva su come il concetto stesso di protezione si sia trasformato in un’arma a doppio taglio.
L’arte, qui, si fa specchio di una società in cui il pericolo è normalizzato, in cui la paura è mercificata, in cui la violenza diventa parte di un “gioco” che, però, non lascia vincitori.
“L’arma non è solo un oggetto. È un’idea. E come tutte le idee, può distruggere o proteggere.”
Il sacrificio cristiano: tra fede e rappresentazione
Un altro tema che emerge nelle opere di The Game is a Serious Matter è la rielaborazione del concetto di sacrificio. La cultura cristiana ha da sempre esaltato la sofferenza come mezzo di redenzione, trasformandola in simbolo di purezza e devozione. Ma cosa succede quando il sacrificio diventa spettacolo?
Attraverso un linguaggio iconografico che richiama la tradizione religiosa, Cocozza ironizza con rispetto, ponendo domande più che offrendo risposte: il dolore è ancora un atto sacro o è diventato una rappresentazione? La sofferenza è un cammino spirituale o un concetto estetico?
Le sue opere evocano una riflessione su come la società abbia assorbito e reinterpretato il concetto di martirio, tra fede e ritualizzazione, tra verità e costruzione simbolica.
“Il sacrificio ha un significato solo se lo scegliamo. Se ci viene imposto, diventa spettacolo.”
Il corpo come testimone del tempo
Accanto alla critica sociale, Cocozza esplora la dimensione più intima e fragile dell’essere umano. Piccoli dettagli come colate di sangue dal naso, mani sporche, attese sospese diventano metafore visive della vulnerabilità, della memoria e dell’esperienza personale.
• Il sangue che cola dal naso suggerisce lo sforzo, la fatica di chi resiste, la tensione di un corpo che trattiene il peso delle emozioni.
• Le mani macchiate rimandano a un’umanità che si sporca, che non può evitare il contatto con il mondo, che assorbe il dolore e le contraddizioni della società.
• L’attesa di un uomo che ritorna diventa un’immagine universale di speranza e incertezza, un simbolo dell’amore che aspetta, della fede nel ritorno, della fragilità dell’attesa.
Cocozza dipinge non solo volti e corpi, ma anche emozioni sospese, pensieri inespressi, momenti in cui il tempo sembra congelarsi tra la paura e la speranza.
Un’estetica della consapevolezza
Il titolo della serie, The Game is a Serious Matter, suona quasi come un ossimoro. Può il gioco essere serio? Può la realtà essere un gioco?
Attraverso un uso sapiente del colore, della materia e della composizione, Cocozza trasforma la superficie pittorica in un campo di tensioni, in cui ironia e dramma convivono, in cui il bello si mescola con l’inquietante.
Questa serie non impone un giudizio, ma invita a osservare. A riflettere sulle dinamiche della nostra epoca, a cogliere le sottili contraddizioni che si nascondono nelle immagini di cui siamo quotidianamente circondati.
“La realtà non è mai solo quello che appare. L’arte esiste per mostrarne le sfumature.”
Con The Game is a Serious Matter, Davide Cocozza ci offre uno sguardo acuto e poetico sulla contemporaneità, ricordandoci che anche il gioco più leggero può nascondere significati profondi, e che ogni rappresentazione è, in fondo, una domanda aperta sul nostro tempo.







