PAPER SIGN
Segni, tracce, frammenti di esistenza su carta fragile
“L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.”
— Paul Klee
La serie Paper Sign di Davide Cocozza è un’operazione pittorica che si muove tra il quotidiano e il simbolico, tra il gesto spontaneo e il segno deliberato. Ogni opera è un appunto visivo, un messaggio sospeso, un’eco di pensieri e immagini che si stratificano nel tempo.
Il supporto: la carta da pacchi come metafora del vissuto
Il materiale scelto non è casuale. La carta da pacchi è leggera, fragile, imperfetta, segnata dalle pieghe e dagli strappi del tempo e dell’uso. È un simbolo della transitorietà, del passaggio, della memoria che si deposita sulle superfici più effimere.
“L’uomo è come la carta: si piega, si sgualcisce, ma conserva sempre tracce della sua storia.”
La carta accoglie il segno come la pelle accoglie le cicatrici: ogni tratto è un graffio del pensiero, ogni macchia è un’emozione sedimentata, ogni strappo è una testimonianza di fragilità e resistenza.
Il segno: tra gesto e scrittura
Cocozza combina acrilico, olio e inchiostro giapponese, utilizzando pennellate istintive e calligrafie pittoriche che richiamano l’idea del diario visivo. L’arte diventa un palinsesto di significati, dove ogni elemento convive con il suo opposto: il pieno e il vuoto, il tratto deciso e la macchia sfuggente, l’ordine e il caos.
Come nei muri delle città, nei manifesti strappati, nei giornali sovrapposti, Paper Sign assorbe il ritmo visivo del mondo contemporaneo, lasciando emergere volti, simboli, parole spezzate, idee che sembrano gridare e dissolversi nello stesso istante.
“Tutto lascia un segno. Nulla passa senza traccia.”
Le immagini: icone, visioni, frammenti di realtà
In questa serie, Davide Cocozza raccoglie e rielabora immagini e simboli della cultura pop, della storia, della società attuale. Figure note e anonime emergono come apparizioni, in bilico tra riconoscibilità e dissoluzione.
Cosa rappresentano?
• Sono idoli e reliquie della modernità.
• Sono frammenti di memoria collettiva e personale.
• Sono messaggi da decifrare, segni lasciati sulla superficie del tempo.
“Il mondo non si scrive con parole, ma con segni. Bisogna solo saperli leggere.”
L’essenza di Paper Sign: arte come diario della realtà
Questa serie è un viaggio tra il personale e l’universale, tra il gesto e il pensiero, tra il segno e il significato nascosto. Ogni opera è una pagina di un diario che non ha un inizio e una fine, ma che continua a scriversi attraverso chi guarda, interpreta, rielabora.
Paper Sign ci dice che l’arte è un messaggio da spedire, un frammento da salvare, una traccia da lasciare.
Perché tutto ciò che esiste è un segno, e ogni segno è un testimone del nostro passaggio.













































































































































"Fragile"











































































