LIKE A MAN
L’illusione dell’umanizzazione: quando l’uomo proietta sé stesso sugli animali, ma ne ignora la sofferenza
“Possiamo giudicare il cuore di un uomo dal modo in cui tratta gli animali.”
— Immanuel Kant
La serie Like a Man esplora il paradosso dell’umanizzazione degli animali. Un gesto apparentemente innocente – far loro compiere azioni umane – diventa in realtà il riflesso di un’appropriazione culturale distorta, di una dominazione sottile, di una violenza camuffata da tenerezza.
Gli animali che rappresento non stanno giocando a essere umani, ma piuttosto stanno sopravvivendo alle nostre scelte.
• Un orso che mangia un gelato: non è un’icona pop da cartone animato, ma il simbolo del riscaldamento globale che scioglie i ghiacci e costringe questi animali ad adattarsi a un mondo che li respinge.
• Un canguro con i guantoni da boxe: non è un’ironica rappresentazione sportiva, ma un riferimento alle lotte forzate che l’uomo ha imposto loro per spettacolo e denaro.
• Una scimmia che fuma: non è un’immagine buffa da circo, ma un monito sugli esperimenti condotti sulle scimmie nei laboratori di ricerca, dove il loro corpo diventa un campo di battaglia per la scienza.
“L’errore più grande dell’umanità è credere che la sua superiorità implichi il diritto di sfruttare tutto ciò che è diverso da sé.”
— Leonardo da Vinci
La serie Like a Man mette in discussione il concetto di antropomorfismo forzato. Quando attribuiamo caratteristiche umane agli animali, non lo facciamo per comprenderli meglio, ma per piegarli ai nostri schemi, riducendoli a meri simboli o strumenti. Li rendiamo “simili a noi” solo quando ci fa comodo, mentre nella realtà li sfruttiamo, li uccidiamo, li spingiamo all’estinzione.
Dove finisce il rispetto e inizia il dominio?
Quando smetteremo di proiettare noi stessi su di loro e inizieremo a vederli per quello che sono?
“Finché gli uomini massacreranno gli animali, si uccideranno tra loro. Chi semina dolore e morte non potrà mai raccogliere amore e pace.”
— Pitagora
Con questa serie, invito lo spettatore a guardare oltre il filtro dell’abitudine, a riconoscere la sofferenza dietro l’immagine, a ripensare il proprio rapporto con gli animali. Like a Man non è un gioco estetico, ma una riflessione sulla nostra responsabilità, sull’illusione della superiorità, sulla necessità di un cambiamento profondo e consapevole.
Forse non sono loro a voler essere come noi. Forse siamo noi a dover imparare a essere più come loro.


