Giulia Cristofaro
(Brindisi, 1990 – vive e lavora in Puglia)
Giulia Cristofaro è un’artista visiva formatasi presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, in un ambiente influenzato dall’eredità dell’Arte Povera e dalle sperimentazioni contemporanee. Dopo il rientro in Puglia nel 2018, ha definito la propria ricerca con il termine Arte Miserabile, intesa come evoluzione meridionale dell’Arte Povera: un’arte che ridà dignità a materiali umili, dimenticati o destinati allo scarto.
La sua produzione attraversa scultura, pittura, performance e costume, affrontando temi esistenziali come identità, amore, morte, tempo e paura, con uno sguardo intimo e sociale al contempo.
Espone alla Biennale Maestro 2025 con Gravidansia – Tempi di decomposizione, una scultura realizzata con oltre 1800 mozziconi di sigaretta raccolti durante il periodo di detenzione domestica dovuto alla pandemia. L’opera, che raffigura un feto, mette a confronto il tempo di gestazione (9 mesi) con quello di decomposizione dei mozziconi (da 1 a 8 anni), generando una riflessione intensa sull’inquinamento, la responsabilità individuale e il futuro del pianeta. Un corpo fragile e contaminato si fa simbolo di un’umanità che genera sé stessa tra cura e distruzione.