MAESTROBIENNALE25 non è solo un evento culturale. È un’invocazione, una chiamata alle arti – locali, nazionali e internazionali – a rispondere con coraggio, visione e cuore a un tempo che ha bisogno di bellezza, memoria e futuro.
Ideata da Davide Cocozza insieme a Luca Oscuro, con la partecipazione di Velia Littera e della Galleria Pavart, questa Biennale è nata come un gesto audace e poetico. Un grido silenzioso che ha saputo attraversare confini e frontiere, richiamando artisti da ogni parte del mondo. Molti di loro hanno viaggiato da lontano per esserci, mossi da un’urgenza comune: abbracciare le tematiche di “SAVE” e di “ESTinzione”, non solo intesa come fine, ma come urgenza di custodire, proteggere, risvegliare.
MaestroBiennale25 è un crocevia di linguaggi e visioni, un’alleanza di sensibilità che ha preso forma grazie all’appoggio fondamentale della Fondazione Lilly Colucci, del Barone Colucci e al patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Monopoli. È grazie a loro se questo sogno è diventato uno spazio reale, aperto, accogliente.
Il sostegno di associazioni come Specchi, AMOPuglia, LAV, e la partecipazione attiva di media partner come Etimologia Magazine, insieme a numerose realtà locali, testimonia un desiderio profondo di comunità e resistenza culturale. È una rete viva di persone che hanno scelto di credere in questa esperienza, di difendere l’arte come bene comune, di seminare speranza in tempi fragili.
MaestroBiennale25 è una risposta collettiva all’idea di perdita e rinascita. È l’eco di un mondo che può ancora salvarsi. Un gesto di bellezza che attraversa i luoghi e li trasforma. È un atto d’amore.
ENGLISH VERSION
MaestroBiennale25 is not just a cultural event – it is a call to action, a profound invocation to the arts – local, national, and international – to respond with courage, vision, and heart to a time that desperately needs beauty, memory, and future.
Conceived by Davide Cocozza and Luca Oscuro, with the collaboration of Velia Littera and Galleria Pavart, this Biennale was born as a bold and poetic gesture. A silent cry that crossed borders and frontiers, gathering artists from all over the world. Many have traveled from afar to be here, united by a shared urgency: to embrace the themes of “SAVE” and “ESTinzione” – not merely as the end of something, but as a call to preserve, to protect, to awaken.
MaestroBiennale25 is a crossroads of languages and visions, a union of sensibilities made possible by the invaluable support of the Lilly Colucci Foundation, Baron Colucci, and the Department of Culture of the City of Monopoli. Thanks to their trust, this dream has become a real, open, and welcoming space.
The support of associations like Specchi, AMOPuglia, LAV, and the active participation of media partners such as Etimologia Magazine, along with many local organizations, is a testament to a deep desire for community and cultural resistance. It is a living network of people who have chosen to believe in this experience, to defend art as a common good, to sow hope in fragile times.
MaestroBiennale25 is a collective response to the idea of loss and rebirth. It echoes a world that can still be saved. It is a gesture of beauty that crosses places and transforms them. It is an act of love.




MAESTROBIENNALE25
ESTinzione | Save
A Monopoli l’arte in difesa dell’anima e della
natura
Contro l’estinzione del sentire, l’arte risponde. Dal 18 al 28 giugno 2025 la città di Monopoli
(BA) accoglie la seconda edizione della MAESTROBIENNALE Internazionale d’Arte ed Estro,
un evento diffuso e visionario che trasforma il tessuto storico cittadino in un grande affresco
collettivo sul presente. Il tema scelto – ESTinzione | Save – è insieme un grido e una preghiera:
un’esortazione a salvare ciò che rischia di scomparire, in natura come nell’anima. In un’epoca
segnata da incertezze e da un nichilismo strisciante, la Biennale lancia un messaggio di speranza e
responsabilità: l’arte può farsi coscienza critica, cura collettiva e seme di rinascita.
Tra vicoli bianchi e antiche chiese affacciate sull’Adriatico, Monopoli si trasforma per dieci giorni
in un porto artistico e culturale dove passato e futuro s’intrecciano. Decine di artisti dall’Italia e dal
mondo presentano opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione,
fino alla videoarte, alla poesia, alla musica, al teatro e alla performance. È un viaggio attraverso le
grandi fragilità e i profondi desideri del nostro tempo: l’ambiente ferito, la minaccia della guerra, la
memoria e l’oblio, il corpo e la spiritualità, l’identità e la cura reciproca. Tra gli artisti partecipanti
figurano Adelia De Padova, Adriano Scarano, Alessandro Ribezzi, Alessia Legati, Alessio
Mazzulli, Angelo Liuzzi, Anna Bracco, Antonella Di Palma, Antonio La Rosa, Ariel Faby (Casieri
Fabiola), Arianna Ladogana, Armando Di Nunzio, Arturo Ursumando (UTER), Bakary Manneh,
Chen Yongqiang, Chiara Ballone, Chiara Fronterrè, Cristina Fanelli, Dangyong Liu, Danilo Calò,
Danilo Lombardi, Davide Salerno, Diberto (Domenico Bertoncelli), Diego Bono (Vulpes Vulpes),
Diversamente Idem e Panchina 88, eLEM, Emelie Sjöström, Emily Antico, Ersilia Sarrecchia, Filly
Fiordaliso, Francesca Caramia, Francesca Danese, Francesco Montemurri, Galiano Lombardi,
Germana Genchi, Gabriela Acha, Gio Montez, Giorgia Loparco, Giovanni Trimani, Giulia Crastolla
(Robin), Giuseppe Laera, Graziana Minoia, Laura Grimaldi, Laura Schena, Laura Vesparul,
Leonardo Napoletano, Lisio Ferri, Luciana Lato, Luciano Caggianello, Luigi Ambrosetti, Luigi
Notarnicola, Marica Franchini, Madia Daniela Massagli, Martina Sabatelli, Martina Sabatini
(Mercy Mei), Mauro Di Berardino, Monica Vanno, Nino De Luca, Nilla, Omar Tigrini, Paola
Sarappa, Pier Maurizio Greco, Piero Migailo, Pierpaolo Miccolis, Prisca Tozzi, Progetto Donna,
Rebecca Bertini, Roberta Pepe, Rosanna Martino, Ruggiero Fabio Bufo, Sandro Farina, Silvia
Corti, Simone De Nitti, Stefano Napoletano, Tamara Lippolis, Teodoro (Dodò) Fuso, Thea Torre,
Thelo Ef, Tinta, Tserenpil Myadagmaa (Maya), Valentina Toscano, Valerie D’Aniello, Valeria
Magini, Valeria Patrizi, Vincenzo Marino, Xiuwen Guan, Sofia Cocozza. Spazio anche ai
giovanissimi talenti emergenti; sono tre infatti gli studenti selezionati del liceo Artistico Luigi
Russo di Monopoli (biennio – discipline grafico pittoriche) che avranno l’opportunità di esporre le
loro validissime opere: Martina Sabatelli, Stefano Francioso e Martina Pizzarelli.
Ognuno porta nel dialogo corale la propria visione unica e una sensibilità preziosa, componendo un
mosaico di voci creative unito dal fil rouge dell’impegno etico. L’arte, qui, si fa gesto etico e
visione condivisa, un invito potente alla consapevolezza e alla cura del mondo che abitiamo.Tre luoghi simbolici faranno da palcoscenico alla Biennale: Casa Santa, l’antica Chiesa di San
Salvatore e lo storico Palazzo Martinelli. Ognuno di questi spazi diventa una soglia poetica dove
arte, coscienza e partecipazione si incontrano. La direzione artistica è affidata a Davide Cocozza,
artista e teorico dell’arte etico umanitaria-visiva, a Velia Littera, gallerista e curatrice romana
(fondatrice della Galleria Pavart di Roma) e Luca Oscuro, presidente dell’Associazione Culturale
Cibele, la Biennale nasce come atto collettivo di cura: una risposta estetica e umana a un tempo
spezzato, incerto, ma ancora vivo.
Inaugurazione e Premio Lilly Colucci. L’evento inaugurale si terrà mercoledì 18 giugno alle ore
18:00 presso Casa Santa e Chiesa di San Salvatore: un vernissage esperienziale e partecipativo tra
musica, teatro e performance darà il via alla Biennale, coinvolgendo il pubblico in un rito collettivo
e festoso. Durante la serata inaugurale verrà assegnato il prestigioso Premio Lilly Colucci, dedicato
alla memoria di una giovane donna di profonda umanità, appassionata di cultura, giustizia e
solidarietà. Questo riconoscimento – che celebra l’arte come atto d’amore e impegno civile – sarà
conferito dal padre di Lilly, il Barone Vitantonio Colucci, imprenditore visionario e di grande
sensibilità. Il conferimento del premio sottolinea il valore etico dell’arte presentata: ogni opera e
ogni gesto artistico, come insegna la storia di Lilly, può diventare un seme di cambiamento sociale.
Il Programma
Di seguito gli appuntamenti principali di MaestroBiennale25:
– ESTinzione”, esposizione diffusa con le opere di tutti gli artisti partecipanti, aperta al
pubblico per l’intera durata della Biennale.
Salvatore, con musica, teatro, performance (realizzazione di grande tela collettiva “artisti e
visitatori” utilizzando materiali eco sostenibili e biochar), premiazione Premio Lilly
Colucci.
Danese (nell’ambito della serata inaugurale). Ore 21:00 dj set a cura di Peter Kosmic
Cocozza, a cura di Velia Littera. (Mostra personale parallela nell’ambito della Biennale).
aperto al pubblico durante i giorni della Biennale).
con l’autrice Rosanna Martino; presentazione del Libro “Errori”
(mente/corpo), con Tamara Lippolis (il futuro è vegetale), Angela Chionna, Laura
Schena, Francesco Underscore. A seguire, “il Sentiero del Sentire”, installazione
ambientale interattiva a cura di Luciana Lato.
Simone De Nitti
di danza popolare e sperimentazione performativa aperti a tutti).
l’autrice Tinta•A seguire Reading poetico letterario a cura di Rosanna Martino
Nell’ambito della Biennale, un’attenzione particolare merita “Like a Zoo”, la mostra
personale di Davide Cocozza (19–25 giugno, Palazzo Martinelli). Curata da Velia
Littera, “Like a Zoo” si presenta non solo come un’esposizione di dipinti, ma come una
vera e propria esperienza percettiva e spirituale. Cocozza – pittore e “ribelle visivo” –
traduce l’urgenza della vita in immagini potenti: ogni sua opera è un atto di denuncia e al
tempo stesso di protezione. In questo teatro silenzioso di coscienza collettiva, ogni creatura
raffigurata diventa una possibilità di incontro e di compassione, uno specchio in cui
riconoscere la fragilità dell’esistenza e l’indomita forza della natura. “Like a Zoo”
arricchisce il percorso della Biennale invitando il visitatore a guardare il mondo con occhi
nuovi, con la meraviglia e la responsabilità di chi sa farsi custode di ogni forma di vita.
Collaborazioni e Partner
Un progetto culturale di tale respiro nasce da una vasta rete di collaborazioni e condivisione di
valori. La Biennale è promossa dall’Associazione Culturale Cibele – cuore organizzativo
dell’evento – con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli, e si avvale
del sostegno di numerosi partner che ne amplificano il messaggio etico e ambientale. In prima linea
ci sono le organizzazioni impegnate per la tutela del pianeta e degli animali, come Greenpeace
(Gruppo Locale di Bari) e LAV Bari, accanto a realtà della sostenibilità come BioEsperia e BioDea,
alla rete AmoPuglia e al magazine culturale EtimoLogia. Fondamentale è inoltre l’apporto
dell’Associazione Lilly Colucci, che con la sua testimonianza ispira uno dei momenti più toccanti
della Biennale. Al fianco di Cibele operano partner artistici e istituzionali quali la Galleria Pavart di
Roma (co-curatrice della Biennale) e l’associazione Amici di San Salvatore. Non da ultimo, il
progetto gode del supporto di importanti realtà del territorio pugliese: Progetto Donna, Plastic
Puglia, Specchi laboratori inclusivi– Spazio 12 allegra brigata, Libreria Minopolis, Baldovino, Titti
il Bar e Titti la Pizzicheria hanno sposato la visione della Biennale, contribuendo a radicarla nella
comunità locale.
Tutti gli eventi in programma (esclusa l’esperienza di pizzica con la danzatrice Vanessa Digennaro)
sono ad ingresso gratuito, a sottolineare la vocazione inclusiva e collettiva dell’iniziativa: la cultura
si fa così bene comune, patrimonio di tutti. In MAESTROBIENNALE25 l’arte non è solo mostra
estetica, ma diventa impegno civile, filosofia in atto e poesia vivente. Un invito aperto alla
cittadinanza e al mondo a partecipare, riflettere e agire insieme – perché salvare ciò che rischia di
estinguersi, oggi più che mai, è un dovere condiviso. L’arte, con la sua luce antica e la sua forza
rivoluzionaria, ci chiama a raccolta: nel cuore di Monopoli, l’anima del mondo torna a battere.
Le parole del presidente di Associazione Culturale Cibele Luca Oscuro
“Maestro Biennale è un'occasione, uno spazio di condivisione, in cui tutti, artisti affermati ed
affamati, visitatori, critici, semplici avventori, possono trovare rifugio nel grande abbraccio della
bellezza.
Maestro è un antidoto contro il veleno dell'animo umano, è cura, redenzione, un atto d'amore
incondizionato ed universale”.Le parole del Direttore Artistico Davide Cocozza
“Pochi giorni fa ho perso improvvisamente mio fratello maggiore Vanni. Quando il dottore della
rianimazione ha riunito la nostra famiglia intorno ad un tavolo per dirci che non c’era più niente da
fare, mia madre, senza un attimo di esitazione ha scelto di donare gli organi. Sulla strada di una
vita che piano si spegneva, si accendevano altre vite; prendevano forma futuri possibili; ed un corpo
finiva di essere solo un copro e diventava seme di speranza per tanti. Ciò che più di tutto ho sentito
in quei momenti è stato l’infinito amore con cui abbiamo accompagnato mio fratello alla soglia,
raccolti mano nella mano insieme, dando solo amore, quanto più possibile, forte come una luce che
irradia e penetra tutto. Donare, non sottrarre, dare, non togliere, condividere, insieme/assieme.
Proprio in quel momento però pensavo a quanto dolore e quanta “morte ingiusta” esiste nel mondo,
a quanta ingiustizia compiuta sugli innocenti, sui bambini di Gaza, sulle madri che piangono i resti
dei propri figli e i figli che piangono la loro famiglia, sulle donne vittime di femminicidi, sugli
animali, sulla natura, sulla ed alla nostra madre terra. Non c’era più solo mio fratello su quel letto
di ospedale nella mia mente, c’erano tutti, c’era tutto. Mi ha pervaso un senso di profondo dolore
ed allo stesso tempo di dovere. Abbiamo il dovere di guardare negli occhi la realtà e agire,
difendere, proteggere, curare (prenderci cura), salvare, donare; non c’è tempo per scegliere, si
deve fare. Provo un grande profondo disprezzo per tutto ciò che ferisce la vita, l’umanità,
l’innocenza, l’amore; per chi non vede questo mondo e questa esistenza come una strada comune,
un organismo che merita rispetto e gratitudine; per chi agisce solo per gli interessi personali
calpestando il resto. Non è più possibile accettare questa ignoranza, è tempo di accogliere il
cambiamento e risvegliarsi. Questa biennale è un dono comune, nasce e cresce in cerca del sole
della consapevolezza. Questi artisti sono l’impronta colorata della vita, sono esploratori,
messaggeri, seminatori di linguaggi e lingue di speranza; ci donano il proprio passaggio e
paesaggio per insegnarci a guardare e sentire.
Questo importa, opporsi con amore a tutto ciò che non è amore, ovunque, comunque.”
Ulteriori informazioni ed aggiornamenti su eventi, artisti e curiosità su:
@maestrobiennale25
@maestrobiennaledimonopoli
@associazioneculturalecibele
www.davidecocozza.it

Davide Cocozza di MAESTROBIENNALE25
Ho solo un’idea: salvare tutti senza estinguere nessuno.
Ma sappiamo bene che ogni gesto, anche il più piccolo, ogni parola detta o taciuta, ogni scelta che prendiamo o evitiamo, contribuisce – senza volerlo – alla fine di qualcosa. A volte è una foglia sotto i passi, un’infanzia che si accorge del dolore troppo presto, una specie che scompare senza rumore. A volte è solo un silenzio che nessuno ascolta più.
Viviamo in un tempo in cui estinguere sembra inevitabile. Non solo esseri viventi, ma sogni, linguaggi, spazi, dignità. Anche l’amore, se cieco, può ferire. Anche l’indifferenza, se reiterata, può cancellare. Anche il bene, se distratto, può lasciare macerie.
Per questo nasce quest’idea. Non come un’illusione di potenza, ma come un’inclinazione del cuore. Una forma di attenzione. Una gentilezza che sceglie di non essere complice della sparizione. Non si tratta di salvare tutto – non ne abbiamo il potere – ma di non voltarsi mai dall’altra parte, quando è ancora possibile fare qualcosa.
Levinas ci ricorda che “la responsabilità per l’altro è irriducibile”. Che non possiamo essere neutri. Che ogni volto è una chiamata. E allora salvare diventa un atto etico, un gesto di presenza. Dire: “Ti vedo. Non ti dimentico. Non ti lascio scomparire.” Anche se non ti conosco. Anche se sei diverso. Anche se sei lontano.
E non parliamo solo di esseri umani. Nella tradizione buddhista, il Bodhisattva rimane al confine dell’illuminazione finché anche l’ultimo essere non sarà salvo. Nel Vangelo, Gesù cerca ciò che è perduto, non ciò che già è salvo. E nel Corano, la misericordia precede ogni altro nome di Dio. L’amore, in tutte queste visioni, non è selettivo: accoglie, solleva, accompagna.
La psicologia ci insegna che ogni creatura porta con sé una possibilità di cambiamento. Anche chi ha fatto del male. Anche chi ha perso la strada. Carl Rogers ci ha parlato della forza trasformativa dell’accoglienza. Marshall Rosenberg ci ha insegnato che dietro ogni aggressività c’è un bisogno inascoltato. Martin Luther King lo dice con chiarezza: “L’amore è l’unica forza capace di trasformare un nemico in amico.” Per questo non estinguere nessuno vuol dire: non rinunciare a nessuno. Non etichettare nessuno come irrimediabile. Lasciare sempre aperta una via.
E poi c’è la scienza, che ci mostra quanto tutto sia collegato. La fisica quantistica, con le sue particelle in relazione istantanea a distanza, ci dice che nulla esiste isolato. Ogni scelta modifica il tutto. Ogni vita conta. La legge di conservazione ci ricorda che l’energia non si distrugge, ma si trasforma. Estinguere, allora, è un atto contro la trama profonda dell’universo.
La chimica della vita ci parla di equilibrio. Di materia che ritorna. Di elementi che circolano. Ogni molecola che respiriamo è passata da altri esseri, altri tempi. Siamo il respiro degli alberi, delle montagne, di chi ci ha preceduti. Solo l’uomo, quando dimentica, interrompe questi cicli.
E la natura, la biodiversità, ci mostra che più un sistema è ricco e differenziato, più è capace di resistere. Ogni specie ha un ruolo. Ogni cultura una voce. Ogni essere una funzione. Ogni estinzione è una nota in meno in una sinfonia che nessuno sa più suonare.
Lo sappiamo. Qualcosa si perderà comunque. Qualcosa finisce ogni giorno. Non abbiamo il controllo. Anche le nostre mani più leggere lasciano impronte. Anche le parole più sincere, a volte, feriscono. Anche le migliori intenzioni, a volte, falliscono.
Ma proprio perché lo sappiamo, possiamo fare attenzione. Possiamo scegliere la delicatezza. Possiamo rallentare una fine. Proteggere una vita. Raccogliere ciò che resta. Custodire il possibile. E quando non possiamo salvare, possiamo almeno non dimenticare.
Non è una soluzione, questa. È un orientamento. Una direzione interiore. Una forma di resistenza dolce. Un atto di coscienza.
Salvare tutti senza estinguere nessuno.
Camminare nel mondo sapendo che non ci appartiene, ma ci è affidato.
E anche se qualcosa finirà, anche se non sarà abbastanza, anche se non potremo trattenere tutto — che almeno non sia colpa nostra.
Che almeno resti un gesto, un seme, una promessa.
Anche solo per uno. Anche solo per un giorno in più.