MAESTROBIENNALE25

ESTinzione | Save

A Monopoli l’arte in difesa dell’anima e della

natura

Contro l’estinzione del sentire, l’arte risponde. Dal 18 al 28 giugno 2025 la città di Monopoli

(BA) accoglie la seconda edizione della MAESTROBIENNALE Internazionale d’Arte ed Estro,

un evento diffuso e visionario che trasforma il tessuto storico cittadino in un grande affresco

collettivo sul presente. Il tema scelto – ESTinzione | Save – è insieme un grido e una preghiera:

un’esortazione a salvare ciò che rischia di scomparire, in natura come nell’anima. In un’epoca

segnata da incertezze e da un nichilismo strisciante, la Biennale lancia un messaggio di speranza e

responsabilità: l’arte può farsi coscienza critica, cura collettiva e seme di rinascita.

Tra vicoli bianchi e antiche chiese affacciate sull’Adriatico, Monopoli si trasforma per dieci giorni

in un porto artistico e culturale dove passato e futuro s’intrecciano. Decine di artisti dall’Italia e dal

mondo presentano opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’installazione,

fino alla videoarte, alla poesia, alla musica, al teatro e alla performance. È un viaggio attraverso le

grandi fragilità e i profondi desideri del nostro tempo: l’ambiente ferito, la minaccia della guerra, la

memoria e l’oblio, il corpo e la spiritualità, l’identità e la cura reciproca. Tra gli artisti partecipanti

figurano Adelia De Padova, Adriano Scarano, Alessandro Ribezzi, Alessia Legati, Alessio

Mazzulli, Angelo Liuzzi, Anna Bracco, Antonella Di Palma, Antonio La Rosa, Ariel Faby (Casieri

Fabiola), Arianna Ladogana, Armando Di Nunzio, Arturo Ursumando (UTER), Bakary Manneh,

Chen Yongqiang, Chiara Ballone, Chiara Fronterrè, Cristina Fanelli, Dangyong Liu, Danilo Calò,

Danilo Lombardi, Davide Salerno, Diberto (Domenico Bertoncelli), Diego Bono (Vulpes Vulpes),

Diversamente Idem e Panchina 88, eLEM, Emelie Sjöström, Emily Antico, Ersilia Sarrecchia, Filly

Fiordaliso, Francesca Caramia, Francesca Danese, Francesco Montemurri, Galiano Lombardi,

Germana Genchi, Gabriela Acha, Gio Montez, Giorgia Loparco, Giovanni Trimani, Giulia Crastolla

(Robin), Giuseppe Laera, Graziana Minoia, Laura Grimaldi, Laura Schena, Laura Vesparul,

Leonardo Napoletano, Lisio Ferri, Luciana Lato, Luciano Caggianello, Luigi Ambrosetti, Luigi

Notarnicola, Marica Franchini, Madia Daniela Massagli, Martina Sabatelli, Martina Sabatini

(Mercy Mei), Mauro Di Berardino, Monica Vanno, Nino De Luca, Nilla, Omar Tigrini, Paola

Sarappa, Pier Maurizio Greco, Piero Migailo, Pierpaolo Miccolis, Prisca Tozzi, Progetto Donna,

Rebecca Bertini, Roberta Pepe, Rosanna Martino, Ruggiero Fabio Bufo, Sandro Farina, Silvia

Corti, Simone De Nitti, Stefano Napoletano, Tamara Lippolis, Teodoro (Dodò) Fuso, Thea Torre,

Thelo Ef, Tinta, Tserenpil Myadagmaa (Maya), Valentina Toscano, Valerie D’Aniello, Valeria

Magini, Valeria Patrizi, Vincenzo Marino, Xiuwen Guan, Sofia Cocozza. Spazio anche ai

giovanissimi talenti emergenti; sono tre infatti gli studenti selezionati del liceo Artistico Luigi

Russo di Monopoli (biennio – discipline grafico pittoriche) che avranno l’opportunità di esporre le

loro validissime opere: Martina Sabatelli, Stefano Francioso e Martina Pizzarelli.

Ognuno porta nel dialogo corale la propria visione unica e una sensibilità preziosa, componendo un

mosaico di voci creative unito dal fil rouge dell’impegno etico. L’arte, qui, si fa gesto etico e

visione condivisa, un invito potente alla consapevolezza e alla cura del mondo che abitiamo.Tre luoghi simbolici faranno da palcoscenico alla Biennale: Casa Santa, l’antica Chiesa di San

Salvatore e lo storico Palazzo Martinelli. Ognuno di questi spazi diventa una soglia poetica dove

arte, coscienza e partecipazione si incontrano. La direzione artistica è affidata a Davide Cocozza,

artista e teorico dell’arte etico umanitaria-visiva, a Velia Littera, gallerista e curatrice romana

(fondatrice della Galleria Pavart di Roma) e Luca Oscuro, presidente dell’Associazione Culturale

Cibele, la Biennale nasce come atto collettivo di cura: una risposta estetica e umana a un tempo

spezzato, incerto, ma ancora vivo.

Inaugurazione e Premio Lilly Colucci. L’evento inaugurale si terrà mercoledì 18 giugno alle ore

18:00 presso Casa Santa e Chiesa di San Salvatore: un vernissage esperienziale e partecipativo tra

musica, teatro e performance darà il via alla Biennale, coinvolgendo il pubblico in un rito collettivo

e festoso. Durante la serata inaugurale verrà assegnato il prestigioso Premio Lilly Colucci, dedicato

alla memoria di una giovane donna di profonda umanità, appassionata di cultura, giustizia e

solidarietà. Questo riconoscimento – che celebra l’arte come atto d’amore e impegno civile – sarà

conferito dal padre di Lilly, il Barone Vitantonio Colucci, imprenditore visionario e di grande

sensibilità. Il conferimento del premio sottolinea il valore etico dell’arte presentata: ogni opera e

ogni gesto artistico, come insegna la storia di Lilly, può diventare un seme di cambiamento sociale.

Il Programma

Di seguito gli appuntamenti principali di MaestroBiennale25:

  • 18–28 giugno (Casa Santa & Chiesa S. Salvatore) – Evento centrale: mostra collettiva “Save
  • – ESTinzione”, esposizione diffusa con le opere di tutti gli artisti partecipanti, aperta al

    pubblico per l’intera durata della Biennale.

  • 18 giugno, ore 18:00 – Vernissage inaugurale della Biennale presso Casa Santa/Chiesa S.
  • Salvatore, con musica, teatro, performance (realizzazione di grande tela collettiva “artisti e

    visitatori” utilizzando materiali eco sostenibili e biochar), premiazione Premio Lilly

    Colucci.

  • 18 giugno, ore 19:00 – Sezione Teatro: performance teatrale “10 Minuti” di Francesca
  • Danese (nell’ambito della serata inaugurale). Ore 21:00 dj set a cura di Peter Kosmic

  • 19–25 giugno (Palazzo Martinelli) – Mostra “Like a Zoo” – Solo exhibition di Davide
  • Cocozza, a cura di Velia Littera. (Mostra personale parallela nell’ambito della Biennale).

  • 19–27 giugno – Laboratorio artistico a cura di Paolo Di Marco (esperienze di riuso creativo
  • aperto al pubblico durante i giorni della Biennale).

  • 20 giugno, ore 19:00 – Sezione Poesia: serata dedicata alla poesia contemporanea – incontro
  • con l’autrice Rosanna Martino; presentazione del Libro “Errori”

  • In contemporanea performance plastico scultorea di Armando Di Nunzio e Dangyong Liu
  • 21 giugno, ore 18:00 – Talk/Dibattito: incontro con ospiti sul tema “ESTinzione | Save”
  • (mente/corpo), con Tamara Lippolis (il futuro è vegetale), Angela Chionna, Laura

    Schena, Francesco Underscore. A seguire, “il Sentiero del Sentire”, installazione

    ambientale interattiva a cura di Luciana Lato.

  • 22 giugno, ore 19:00 – Sezione Musica: CELIA performance musicale sonora a cura di
  • Simone De Nitti

  • Ore 21:00 – Talk “la Fotografia Oggi” incontro con l’autrice ed artista Angela Brucoli
  • 26–28 giugno – Laboratorio coreografico di pizzica a cura di Vanessa Di Gennaro (tre giorni
  • di danza popolare e sperimentazione performativa aperti a tutti).

  • 27 giugno, ore 18:30 – Presentazione del libro “la verità vi prego sui social”,incontro con
  • l’autrice Tinta•A seguire Reading poetico letterario a cura di Rosanna Martino

  • 28 giugno, ore 18:30 – Finissage con arte, musica e assegnazione premi.
  • Nell’ambito della Biennale, un’attenzione particolare merita “Like a Zoo”, la mostra

    personale di Davide Cocozza (19–25 giugno, Palazzo Martinelli). Curata da Velia

    Littera, “Like a Zoo” si presenta non solo come un’esposizione di dipinti, ma come una

    vera e propria esperienza percettiva e spirituale. Cocozza – pittore e “ribelle visivo” –

    traduce l’urgenza della vita in immagini potenti: ogni sua opera è un atto di denuncia e al

    tempo stesso di protezione. In questo teatro silenzioso di coscienza collettiva, ogni creatura

    raffigurata diventa una possibilità di incontro e di compassione, uno specchio in cui

    riconoscere la fragilità dell’esistenza e l’indomita forza della natura. “Like a Zoo”

    arricchisce il percorso della Biennale invitando il visitatore a guardare il mondo con occhi

    nuovi, con la meraviglia e la responsabilità di chi sa farsi custode di ogni forma di vita.

    Collaborazioni e Partner

    Un progetto culturale di tale respiro nasce da una vasta rete di collaborazioni e condivisione di

    valori. La Biennale è promossa dall’Associazione Culturale Cibele – cuore organizzativo

    dell’evento – con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Monopoli, e si avvale

    del sostegno di numerosi partner che ne amplificano il messaggio etico e ambientale. In prima linea

    ci sono le organizzazioni impegnate per la tutela del pianeta e degli animali, come Greenpeace

    (Gruppo Locale di Bari) e LAV Bari, accanto a realtà della sostenibilità come BioEsperia e BioDea,

    alla rete AmoPuglia e al magazine culturale EtimoLogia. Fondamentale è inoltre l’apporto

    dell’Associazione Lilly Colucci, che con la sua testimonianza ispira uno dei momenti più toccanti

    della Biennale. Al fianco di Cibele operano partner artistici e istituzionali quali la Galleria Pavart di

    Roma (co-curatrice della Biennale) e l’associazione Amici di San Salvatore. Non da ultimo, il

    progetto gode del supporto di importanti realtà del territorio pugliese: Progetto Donna, Plastic

    Puglia, Specchi laboratori inclusivi– Spazio 12 allegra brigata, Libreria Minopolis, Baldovino, Titti

    il Bar e Titti la Pizzicheria hanno sposato la visione della Biennale, contribuendo a radicarla nella

    comunità locale.

    Tutti gli eventi in programma (esclusa l’esperienza di pizzica con la danzatrice Vanessa Digennaro)

    sono ad ingresso gratuito, a sottolineare la vocazione inclusiva e collettiva dell’iniziativa: la cultura

    si fa così bene comune, patrimonio di tutti. In MAESTROBIENNALE25 l’arte non è solo mostra

    estetica, ma diventa impegno civile, filosofia in atto e poesia vivente. Un invito aperto alla

    cittadinanza e al mondo a partecipare, riflettere e agire insieme – perché salvare ciò che rischia di

    estinguersi, oggi più che mai, è un dovere condiviso. L’arte, con la sua luce antica e la sua forza

    rivoluzionaria, ci chiama a raccolta: nel cuore di Monopoli, l’anima del mondo torna a battere.

    Le parole del presidente di Associazione Culturale Cibele Luca Oscuro

    “Maestro Biennale è un'occasione, uno spazio di condivisione, in cui tutti, artisti affermati ed

    affamati, visitatori, critici, semplici avventori, possono trovare rifugio nel grande abbraccio della

    bellezza.

    Maestro è un antidoto contro il veleno dell'animo umano, è cura, redenzione, un atto d'amore

    incondizionato ed universale”.Le parole del Direttore Artistico Davide Cocozza

    “Pochi giorni fa ho perso improvvisamente mio fratello maggiore Vanni. Quando il dottore della

    rianimazione ha riunito la nostra famiglia intorno ad un tavolo per dirci che non c’era più niente da

    fare, mia madre, senza un attimo di esitazione ha scelto di donare gli organi. Sulla strada di una

    vita che piano si spegneva, si accendevano altre vite; prendevano forma futuri possibili; ed un corpo

    finiva di essere solo un copro e diventava seme di speranza per tanti. Ciò che più di tutto ho sentito

    in quei momenti è stato l’infinito amore con cui abbiamo accompagnato mio fratello alla soglia,

    raccolti mano nella mano insieme, dando solo amore, quanto più possibile, forte come una luce che

    irradia e penetra tutto. Donare, non sottrarre, dare, non togliere, condividere, insieme/assieme.

    Proprio in quel momento però pensavo a quanto dolore e quanta “morte ingiusta” esiste nel mondo,

    a quanta ingiustizia compiuta sugli innocenti, sui bambini di Gaza, sulle madri che piangono i resti

    dei propri figli e i figli che piangono la loro famiglia, sulle donne vittime di femminicidi, sugli

    animali, sulla natura, sulla ed alla nostra madre terra. Non c’era più solo mio fratello su quel letto

    di ospedale nella mia mente, c’erano tutti, c’era tutto. Mi ha pervaso un senso di profondo dolore

    ed allo stesso tempo di dovere. Abbiamo il dovere di guardare negli occhi la realtà e agire,

    difendere, proteggere, curare (prenderci cura), salvare, donare; non c’è tempo per scegliere, si

    deve fare. Provo un grande profondo disprezzo per tutto ciò che ferisce la vita, l’umanità,

    l’innocenza, l’amore; per chi non vede questo mondo e questa esistenza come una strada comune,

    un organismo che merita rispetto e gratitudine; per chi agisce solo per gli interessi personali

    calpestando il resto. Non è più possibile accettare questa ignoranza, è tempo di accogliere il

    cambiamento e risvegliarsi. Questa biennale è un dono comune, nasce e cresce in cerca del sole

    della consapevolezza. Questi artisti sono l’impronta colorata della vita, sono esploratori,

    messaggeri, seminatori di linguaggi e lingue di speranza; ci donano il proprio passaggio e

    paesaggio per insegnarci a guardare e sentire.

    Questo importa, opporsi con amore a tutto ciò che non è amore, ovunque, comunque.”

    Ulteriori informazioni ed aggiornamenti su eventi, artisti e curiosità su:

    @maestrobiennale25

    @maestrobiennaledimonopoli

    @associazioneculturalecibele

    www.davidecocozza.it


    Davide Cocozza di MAESTROBIENNALE25

    Ho solo un’idea: salvare tutti senza estinguere nessuno.

    Ma sappiamo bene che ogni gesto, anche il più piccolo, ogni parola detta o taciuta, ogni scelta che prendiamo o evitiamo, contribuisce – senza volerlo – alla fine di qualcosa. A volte è una foglia sotto i passi, un’infanzia che si accorge del dolore troppo presto, una specie che scompare senza rumore. A volte è solo un silenzio che nessuno ascolta più.

    Viviamo in un tempo in cui estinguere sembra inevitabile. Non solo esseri viventi, ma sogni, linguaggi, spazi, dignità. Anche l’amore, se cieco, può ferire. Anche l’indifferenza, se reiterata, può cancellare. Anche il bene, se distratto, può lasciare macerie.

    Per questo nasce quest’idea. Non come un’illusione di potenza, ma come un’inclinazione del cuore. Una forma di attenzione. Una gentilezza che sceglie di non essere complice della sparizione. Non si tratta di salvare tutto – non ne abbiamo il potere – ma di non voltarsi mai dall’altra parte, quando è ancora possibile fare qualcosa.

    Levinas ci ricorda che “la responsabilità per l’altro è irriducibile”. Che non possiamo essere neutri. Che ogni volto è una chiamata. E allora salvare diventa un atto etico, un gesto di presenza. Dire: “Ti vedo. Non ti dimentico. Non ti lascio scomparire.” Anche se non ti conosco. Anche se sei diverso. Anche se sei lontano.

    E non parliamo solo di esseri umani. Nella tradizione buddhista, il Bodhisattva rimane al confine dell’illuminazione finché anche l’ultimo essere non sarà salvo. Nel Vangelo, Gesù cerca ciò che è perduto, non ciò che già è salvo. E nel Corano, la misericordia precede ogni altro nome di Dio. L’amore, in tutte queste visioni, non è selettivo: accoglie, solleva, accompagna.

    La psicologia ci insegna che ogni creatura porta con sé una possibilità di cambiamento. Anche chi ha fatto del male. Anche chi ha perso la strada. Carl Rogers ci ha parlato della forza trasformativa dell’accoglienza. Marshall Rosenberg ci ha insegnato che dietro ogni aggressività c’è un bisogno inascoltato. Martin Luther King lo dice con chiarezza: “L’amore è l’unica forza capace di trasformare un nemico in amico.” Per questo non estinguere nessuno vuol dire: non rinunciare a nessuno. Non etichettare nessuno come irrimediabile. Lasciare sempre aperta una via.

    E poi c’è la scienza, che ci mostra quanto tutto sia collegato. La fisica quantistica, con le sue particelle in relazione istantanea a distanza, ci dice che nulla esiste isolato. Ogni scelta modifica il tutto. Ogni vita conta. La legge di conservazione ci ricorda che l’energia non si distrugge, ma si trasforma. Estinguere, allora, è un atto contro la trama profonda dell’universo.

    La chimica della vita ci parla di equilibrio. Di materia che ritorna. Di elementi che circolano. Ogni molecola che respiriamo è passata da altri esseri, altri tempi. Siamo il respiro degli alberi, delle montagne, di chi ci ha preceduti. Solo l’uomo, quando dimentica, interrompe questi cicli.

    E la natura, la biodiversità, ci mostra che più un sistema è ricco e differenziato, più è capace di resistere. Ogni specie ha un ruolo. Ogni cultura una voce. Ogni essere una funzione. Ogni estinzione è una nota in meno in una sinfonia che nessuno sa più suonare.

    Lo sappiamo. Qualcosa si perderà comunque. Qualcosa finisce ogni giorno. Non abbiamo il controllo. Anche le nostre mani più leggere lasciano impronte. Anche le parole più sincere, a volte, feriscono. Anche le migliori intenzioni, a volte, falliscono.

    Ma proprio perché lo sappiamo, possiamo fare attenzione. Possiamo scegliere la delicatezza. Possiamo rallentare una fine. Proteggere una vita. Raccogliere ciò che resta. Custodire il possibile. E quando non possiamo salvare, possiamo almeno non dimenticare.

    Non è una soluzione, questa. È un orientamento. Una direzione interiore. Una forma di resistenza dolce. Un atto di coscienza.

    Salvare tutti senza estinguere nessuno.

    Camminare nel mondo sapendo che non ci appartiene, ma ci è affidato.

    E anche se qualcosa finirà, anche se non sarà abbastanza, anche se non potremo trattenere tutto — che almeno non sia colpa nostra.

    Che almeno resti un gesto, un seme, una promessa.

    Anche solo per uno. Anche solo per un giorno in più.


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