Silvia Corti
(1981 – vive e lavora tra Italia e Svezia)
www.silviacorti.com – @sylvicorti
Silvia Corti è un’artista visiva la cui ricerca attraversa pittura, scultura e installazione. Laureata in Fine Art presso HDK-Valand (Università di Göteborg) e in Artiterapie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sviluppa una pratica radicale e sensibile, che si muove tra soglia e espansione, dissoluzione e resistenza. Le sue opere sono strutture organiche, visioni aperte che interrogano il tempo, la memoria e la capacità dell’essere umano di immaginare il futuro.
Ha esposto in contesti internazionali come la Venice International Art Fair, Barcellona Contemporary e Munich Jewellery Week. In progetti come Espansioni e l’installazione pubblica Will, afferma l’arte come gesto vitale, un’utopia incarnata, capace di generare possibilità dove il mondo tende a chiudersi.
Opera: Direzioni III
Acrilico su tela, 100 × 70 × 2,5 cm – 2025
In un’epoca segnata da crisi, collassi ambientali e disintegrazione culturale, Direzioni III è un atto di insubordinazione visiva. Un’esplosione controllata di forme organiche e traiettorie irrisolte si oppone all’idea di un futuro unico e predeterminato. L’opera non rappresenta, agisce. Non racconta, genera.
Il bianco non è sfondo, ma spazio potenziale: ciò che resta dopo il crollo, e da cui può nascere una nuova visione. Direzioni III è un utero pittorico, un luogo dove l’immaginazione diventa atto politico e l’arte resiste all’appiattimento del pensiero. Perché, in un tempo che vuole ridurre tutto a misura e funzione, sognare è il gesto più necessario.
Silvia Corti
(1981 – vive e lavora tra Italia e Svezia)
www.silviacorti.com – @sylvicorti
Silvia Corti è un’artista visiva la cui ricerca attraversa pittura, scultura e installazione. Laureata in Fine Art presso HDK-Valand (Università di Göteborg) e in Artiterapie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sviluppa una pratica radicale e sensibile, che si muove tra soglia e espansione, dissoluzione e resistenza. Le sue opere sono strutture organiche, visioni aperte che interrogano il tempo, la memoria e la capacità dell’essere umano di immaginare il futuro.
Ha esposto in contesti internazionali come la Venice International Art Fair, Barcellona Contemporary e Munich Jewellery Week. In progetti come Espansioni e l’installazione pubblica Will, afferma l’arte come gesto vitale, un’utopia incarnata, capace di generare possibilità dove il mondo tende a chiudersi.
Opera: Direzioni III
Acrilico su tela, 100 × 70 × 2,5 cm – 2025
In un’epoca segnata da crisi, collassi ambientali e disintegrazione culturale, Direzioni III è un atto di insubordinazione visiva. Un’esplosione controllata di forme organiche e traiettorie irrisolte si oppone all’idea di un futuro unico e predeterminato. L’opera non rappresenta, agisce. Non racconta, genera.
Il bianco non è sfondo, ma spazio potenziale: ciò che resta dopo il crollo, e da cui può nascere una nuova visione. Direzioni III è un utero pittorico, un luogo dove l’immaginazione diventa atto politico e l’arte resiste all’appiattimento del pensiero. Perché, in un tempo che vuole ridurre tutto a misura e funzione, sognare è il gesto più necessario.

